Dall’Isee agli stipendi “più ricchi”, parte l’assalto dei partiti alla manovra
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Dopo le parole del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ieri 23 agosto al Meeting di Rimini si è aperto ufficialmente il cantiere manovra. E i partiti di maggioranza hanno un po’ tutti iniziato a mettere le proprie bandierine.
A iniziare ad alzare l’asticella (poi si dovrà comunque fare i conti con le coperture, ancora tutte da trovare) è stato il vice premier Matteo Salvini: «C’è un tema su stiamo lavorando con Giorgetti - ha detto - molti bonus non arrivano ai ceti medi perché c’è il metodo di calcolo dell’Isee e se non hai Isee abbastanza basso non hai bonus. L’Isee lo calcolano e se hai una proprietà sei ricco e sei eliminato. Secondo me è una follia. Almeno la prima casa bisogna toglierla dal calcolo. Eppoi serve la pace fiscale per chiudere i milioni di contenziosi aperti tra italiani, agenzie delle entrate e fisco italiano».
Per la Lega inoltre è necessario aumentare il tetto della flat tax e indicizzare l’aumento delle pensioni. Nei giorni scorsi il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha insistito anche sul tema pensioni (qui si lavorare per stoppare l’innalzamento dell’età, per rivedere le forme di uscita anticipata, e per rafforzare la previdenza complementare) e sul sostegno ai rinnovi contrattuali, prevedendo meccanismi di incentivo/detassazione.
Per il sottosegretario leghista in materia previdenziale è anche “fondamentale” il cosiddetto bonus Giorgetti, una misura che rafforza la libertà del lavoratore, che si tratti di restare al suo posto o di poter andare prima in pensione.
Dal canto suo Fi, con l’altro vice premier, Antonio Tajani, spinge per continuare a ridurre l’Irpef: «Per prima cosa la manovra deve portare alla riduzione dell’Irpef dal 35 al 33% per i redditi fino a 60 mila euro. Poi è vero che abbiamo avuto risultati straordinari sull’occupazione, ma ora dobbiamo rendere i salari più ricchi», ha incalzato il leader azzurro. Con la manovra, ha aggiunto il responsabile economico di Fdi e presidente della commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, in una intervista a IlSussidiario.net in vista del Meeting di Rimini «abbiamo la possibilità di fare un ulteriore sforzo rivolgendoci a coloro che sono identificati come il ceto medio. L’obiettivo è quello di ridurre l’aliquota dal 36% al 33% per i redditi fino a 60.000 euro, credo sia un obiettivo realizzabile».
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